Come ho già acennato nell'articolo di Frankenstein a volte mi è capitato di avere dei tempi morti al lavoro e non riuscendo a stare per molto tempo con le mani in mano un giorno, non ricordo come, mi sono messa a fare il cubo. Quello magico. Non che fosse la prima volta che ci giocavo ma questa volta promisi a me stessa che lo avrei risolto. E ci riuscii. Non quel giorno ovviamente e nemmeno quella settimana o quel mese... Mi ci volle quasi un anno.
Ok, ora forse stai ridendo. Un anno è un sacco di tempo (non mi sono mai vantata di essere spider) e probabilmente ti stai chiedendo chi me l'ha fatto fare (a meno che non sia appasionato anche tu) e poi.. una volta fatto a che serve?
Adesso che ci penso devo dire che il cubo di Rubik mi ha insegnato un sacco di cose. Eccole:
MA COSA C'ENTRA IL CUBO DI RUBIK CON IL DISEGNO?
Rileggo tutti i punti e sono le stesse identiche cose che mi sta insegnando la matita.
So che non sarò mai la prima o la più brava, So che sono lenta e che a volte devo chiedere aiuto. Alcuni giorni mi viene al primo tentativo e altri non riesco nemmeno a fare una riga. So che devo avere fiducia e pazienza. Non sono e non sarò mai perfetta e molte volte mi sento inadeguata. Allora penso al cubo e ai punti 9 e 10 e faccio un bel sospiro e poi un bel sorriso.
Ora so che posso farcela, a modo mio.
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